Sta facendo discutere l’introduzione dell’Imu per i macchinari industriali: le imprese, infatti, si ribellano a una decisione che penalizza, a livello fiscale, la loro attività. Oggi nella definizione della base imponibile dei capannoni industriali, infatti, devono essere inseriti anche gli impianti e i macchinari industriali come i magazzini automatici, i forni e le presse: in pratica, i macchinari che pur essendo ancorati al suolo possono essere ceduti e rimpiazzati o semplicemente smontati e spostati da un sito a un altro. Sono i cosiddetti macchinari imbullonati: come è evidente, non si tratta di immobili veri e propri, e tuttavia vengono considerati nella definizione della rendita catastale in attuazione addirittura a un regio
decreto che risale alla fine degli anni Trenta.
Macchinari industriali, le imprese si lamentano
Ecco perché le imprese vogliono cambiare lo stato delle
cose: con la tassazione dei macchinari industriali le aziende vedono aumentare le rendite catastali e quindi un incremento della base imponibile che determina il pagamento dell’Imu (e in futuro della local tax che ne prenderà il posto). Gli effetti negativi a livello economico sono facilmente ipotizzabili, anche perché la norma è retroattiva e in caso di adeguamenti assenti potrebbero esserci delle ripercussioni notevoli anche dal punto di vista delle sanzioni.
Fonte Valdelsa