Il futuro dei giovani tecnici nelle PMI

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Il futuro dei giovani tecnici nelle PMI è il titolo di un’opportunità di confronto che è stata organizzata da A.P.I. – Associazione Piccole e Medie Industrie con lo scopo di richiamare l’attenzione di imprese, scuole e istituzioni su un tema centrale per il rilancio e lo sviluppo della manifattura italiana del nostro Paese.

“Le PMI di oggi devono necessariamente affrontare al meglio le sfide evolutive del contesto in cui si trovano a operare, soprattutto in termini d’innovazione e internazionalizzazione. Preparare i giovani in modo adeguato rispetto alle necessità delle Imprese, per agevolare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, sensibilizzare gli Imprenditori all’attivazione di percorsi di formazione on the job e le Istituzioni a rendere più snelli i processi di inserimento in azienda: questi i principali focus del dibattito concepito per aprire un dialogo tra le parti e favorire una maggiore consapevolezza sulle esigenze concrete delle PMI del futuro”, commenta Paolo Galassi, Presidente di API che aggiunge, “in uno scenario di mercato come quello attuale, infatti, sempre più dinamico e globale, puntare sull’innovazione diviene la leva strategica per le imprese per crescere e restare competitive. I giovani, con un’elevata formazione tecnica, rappresenteranno, dunque, una nuova linfa vitale in grado di contribuire con idee e contenuti all’evoluzione delle nostre aziende”.

“L’avvento dell’Industria 4.0, ha portato alla nascita di nuovi paradigmi produttivi con impatti inevitabili sul mercato del lavoro”, ha proseguito Galassi. “La formazione è un caposaldo imprescindibile, bisogna favorire l’apprendistato e l’alternanza scuola lavoro. Infatti, cambia, nella manifattura, il significato di “operaio specializzato” per cui si richiedono “tecnici” con competenze di alto livello.”

“I costi della formazione però, come evidenziato dagli imprenditori, gravano, per la maggior parte dei casi, sulle imprese. Il nostro auspicio, in qualità di Associazione, è incoraggiare un dialogo aperto e continuo tra imprese, scuola e istituzioni, al fine di lavorare tutti insieme per promuovere una cultura che valorizzi i talenti, che inizieranno la loro carriera professionale nel mondo delle PMI.”

Dai dati raccolti nei mesi di maggio e giugno si evidenzia come circa il 42% delle imprese abbiano difficoltà a reperire sul mercato figure professionali adeguate a rispondere alle proprie necessità operative. Tra i profili più ricercati spiccano: operai specializzati (28%), periti meccanici (24%), laureati in area tecnico-scientifica (16%) e personale con competenze in marketing e comunicazione (12%). Tra i dati più significativi, a tale mancanza circa il 25% degli intervistati sopperisce attraverso la formazione diretta in azienda, il 22% si rivolge ad API, il 18% alle agenzie per il lavoro, mentre 14% si rivolge agli ITS del territorio.

Il 58% del campione si dice interessato a ospitare in azienda giovani tecnici attraverso progetti di formazione di alternanza scuola/lavoro, tirocini e stage, soprattutto nelle aree logistica/produzione (45,5%) e ricerca e sviluppo (21%). Nonostante ciò, numerose sono ancora le barriere che ne ostacolano l’applicazione, tra le più significative la difficoltà di gestire minorenni in azienda, la mancanza di spazi per ospitare gli studenti e di personale da dedicare alla loro formazione.

Per l’anno formativo 2018-19, considerando lo stanziamento sull’apprendistato, la dotazione finanziaria sarà di 11,75 milioni di euro. Crediamo che, con il vostro coinvolgimento, la crescita qualitativa e la moltiplicazione di questi percorsi rimarrà la via più produttiva per risolvere i problemi di occupazione nella nostra Regione”, ha così concluso l’Assessore Rizzoli.

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