Le Olimpiadi Internazionali di Informatica si terranno il prossimo 4 Agosto in Azerbaijan e sono la trentunesima edizione della manifestazione.
Quest’anno partecipano, per l’Italia quattro giovani: Alessandro Bortolini, Fabrizio Brioni, Jakob Nogler e Federico Stazi.
Loro sono stati scelti fra i migliori studenti delle scuole superiori italiane per competere, ciascuno con il proprio notebook, in gare che investono gli ambiti della natura algoritmica.
Nel settembre 2012, l’Italia che partecipa alle Olimpiadi Internazionali di Informatica dal 2000 ha ospitato la manifestazione circoscritta all’Italia in quel di Sermione e Montichiari. Nel 2019, queste torneranno a Matera e con precisione dal 17 al 19 Settembre prossimo presso l’IIS G.B. Pentasuglia.
Quello che stupisce qualcuno è il fatto che le quote rosa non siano affatto prese in considerazione per quel che riguarda le Olimpiadi Internazionali di Informatica. Anche nella precedente edizione e in quella del 2017.
Eppure la storia dell’informatica ha anche protagoniste femminili.
Ad esempio Ava Lovelace Byron, figlia di Lord Byron, che elaborò le idee del marito Charles Babbage sul calcolo automatico conquistandosi il primato in merito alla programmazione informatica: è lai la prima programmatrice di computer al mondo.
Anche il motore Altavista ha alla base l’intuizione e il lavoro di una donna: Karen Spärck Jones che introdusse nel 1972 il concetto di Inverse Document Frequency.
Questo concetto è una componente fondamentale degli algoritmi per ricavare un testo da un indice di documenti.
E il Wi Fi? Tutta “colpa” di Heidi Lamarr, una star di Hollywood che a metà degli anni trenta brevettò con un amico compositore un sistema atto a codificare le informazioni trasmesse dalle frequenze radio e da lì dare il via alla ricerca che ha condotto alla realizzazione del protocollo Wi-Fi.
Insomma, grandi assenti dalle Olimpiadi Internazionali di Informatica, ma protagoniste delle Girls Geek Dinner, le cene sociali tra appassionate di tecnologia iniziate nel 2005 da Sara Blow, software engineer, che stufa di non incontrare mai altre donne ai convegni hi tech decise di cambiare le cose inventandone uno.